Con puntuale ritardo e incredibile coerenza.
Recensioni, note, appunti.
Brevi più o meno, in affanno, come sempre per «Versodove» in cui tutto si costruisce col rigore millimetrico di essere qui con “incredibile coerenza”, ma sempre “in ritardo”, dislocati innanzitutto rispetto a se stessi.
Ci proviamo a leggere, non solo in privato, ma rendendo conto in chiaro di quanto sopraggiunge nelle nostre mani di libri d’ogni fatta a cui vorremmo dare uno spazio seppur esile di risonanza. Un terzo tempo di incontro, di dialogo che resti segnato, detto trascritto. E nello stesso tempo un saluto, un congedo, un augurio.
La redazione
Leggere Olga Tokarczuk è un’esperienza sconcertante. Si diverte a scombinare i luoghi comuni, si fa beffe delle convenzioni del racconto, ribalta le prospettive. Nei Vagabondi, per esempio, crea piccoli romanzi autosufficienti, ognuno con una ferrea logica interna, ma che confondono il lettore, il quale capisce troppo tardi di essersi perso dentro un labirinto. Capite che, per un libro che parla di viaggi e migrazioni, infilare un lettore dentro un labirinto è un ottimo risultato. Adesso Bompiani ha ripubblicato il suo Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, già uscito per Nottetempo, sempre con la traduzione di Silvano De Fanti. Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, che prende in prestito il suo splendido titolo da Blake, è un giallo antispecista, ovvero una narrazione che tiene in sospeso il lettore su chi sia l’assassino e al tempo stesso mette in discussione il secolare e finora indiscusso primato della vita umana sulla vita animale. Ci sono molti animali, qui, e sono decisamente più amati degli uomini. Ci sono anche degli esseri umani, ma molti di essi appartengono a quel genere di esseri umani che pensano che un cane non capisca niente. Ci sono anche altri esseri umani, nel romanzo, quel tipo di creature marginali a cui nessuno bada, perché non sono granché produttivi e men che meno di successo. C’è la lingua delle stelle, che secondo la protagonista, un’anziana e bizzarra insegnante d’inglese appassionata di astrologia, possiede tutte le risposte, basta far loro le domande giuste. Lei, Janina Duszejko, non si limita a desiderare un mondo più giusto per le sue creature, gli impone di essere giusto. E’ un mondo curioso, il suo, dove stare fermi è più importante che muoversi, non avere niente è meglio che accumulare ed essere malati è una condizione migliore che essere sani: “La salute è una condizione incerta e non promette niente di buono” (impossibile non pensare a Svevo). Il romanzo dei nostri tempi, in breve.
Marilena Renda
Olga Tokarczuk, Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, Bompiani 2019, traduzione di Silvano De Fanti, pp. 262, 18 euro.
Foto in evidenza tratta da: http://europejskipoetawolnosci.pl/