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Con puntuale ritardo e incredibile coerenza: una nota sulle poesie di Rodolfo Quadrelli

Con puntuale ritardo e incredibile coerenza.

Recensioni, note, appunti.
Brevi più o meno, in affanno, come sempre per «Versodove» in cui tutto si costruisce col rigore millimetrico di essere qui con “incredibile coerenza”, ma sempre “in ritardo”, dislocati innanzitutto rispetto a se stessi.
Ci proviamo a leggere, non solo in privato, ma rendendo conto in chiaro di quanto sopraggiunge nelle nostre mani di libri d’ogni fatta a cui vorremmo dare uno spazio seppur esile di risonanza. Un terzo tempo di incontro, di dialogo che resti segnato, detto trascritto. E nello stesso tempo un saluto, un congedo, un augurio.

La redazione


Sospese tra descrizione e visione, tra meditazione e dialogo, tra dettaglio quotidiano e apertura metafisica, le poesie di Quadrelli risentono del magistero di poeti quali Manzoni e Rebora e sono riconducibili al realismo proprio della “linea lombarda”. Tale ascendenza letteraria è riscontrabile anche nella breve prosa La mia Milano (1979), che chiude il volume quale ideale suggello della parabola poetica dell’autore: un omaggio lucido e appassionato alla Milano degli orti di periferia e delle case di ringhiera, espressione di una Milano popolare sopravvissuta al miracolo economico che Quadrelli ritrae e trasfigura poeticamente come lo scenario di una felicità possibile.

 

 

DORSO QUADRELLI

 

Speranza

 

Fronte premi, occhi chiudi, mente spremi,

bocca tremi, spazio escludi, ciglia vibri,

petto s’alzi, cuore batta, anima libri,

ma solo l’anima, perché il resto resta

a vagare quaggiù, se altrove è festa.

 

Il tuo ritratto all’età di trent’anni

o di venti, (se memoria ed inganni,

non si scambino il ruolo consueto

e l’una agli altri tolga ogni divieto)

il tuo ritratto è questo nella mera

speranza, maledetta nella sera

quando si fanno i conti che non tornano

e i fantasmi in te scendono e soggiornano.

 

Ma altrove è qui: qui dove senza festa

si chiude la bufera, la tua richiesta

si fa più vera.

 

 

Questa regione dove non si dà

 

Questa regione dove non si dà

segreto per ognuno a ottenere

ma si concede intero per avere

senza segreti quel che non si ha,

 

questa regione aperta dove sa

soltanto chi sa di non sapere

e che al deserto di quaggiù non fa

piovere manna ma speranze altere,

 

non è qui, non è lì, ma nelle sfere

alte e vicine dove le severe

madri che i figli guardano

e trepide condannano

hanno volto celeste e mani nere,

 

questa regione a te, senza vedere

dove tu vai attento a non cadere

ti è davanti, e distanti

sono le tenebre dove stan le fiere.

 

Avanti tu ti volti e indietro guardi:

il mondo è capovolto

ma tu sei nuovo e sciolto

senza ritardi.

 

 

Immagine in evidenza tratta da: https://www.ilgiornale.it/