Con puntuale ritardo e incredibile coerenza – Tra letteratura e architettura: una nota di Antonio Alberto Clemente

Con puntuale ritardo e incredibile coerenza.

Recensioni, note, appunti.
Brevi più o meno, in affanno, come sempre per «Versodove» in cui tutto si costruisce col rigore millimetrico di essere qui con “incredibile coerenza”, ma sempre “in ritardo”, dislocati innanzitutto rispetto a se stessi.
Ci proviamo a leggere, non solo in privato, ma rendendo conto in chiaro di quanto sopraggiunge nelle nostre mani di libri d’ogni fatta a cui vorremmo dare uno spazio seppur esile di risonanza. Un terzo tempo di incontro, di dialogo che resti segnato, detto trascritto. E nello stesso tempo un saluto, un congedo, un augurio.

La redazione


Tra letteratura e architettura

Sequenza_1 Tendenze

«La città, oggetto di questo libro, viene qui intesa come una architettura. Parlando di architettura non intendo riferirmi solo all’immagine visibile della città e all’insieme delle sue architetture; ma piuttosto all’architettura come costruzione. Mi riferisco alla costruzione della città nel tempo». Era il 1966 quando Aldo Rossi fece questa affermazione. Ed era il tempo di una sostanziale convergenza su quale fosse Il territorio dell’architettura e Il significato della città. La sottile differenza tra gli Scritti scelti sull’architettura e la città e gli Scritti di architettura è, in realtà, una prova di dialogo purtroppo interrotta prematuramente. Saper vedere l’architettura non era più un dogma ma una delle possibilità dello sguardo. Si stabilivano altre prospettive in cui La costruzione logica dell’architettura si presentava come interpretazione dei Rapporti tra la morfologia urbana e la tipologia edilizia. Ed è su questa scia che si stabilisce una stretta connessione tra Teoria e progetto per poi arrivare a identificare quale potrebbe essere L’architettura della realtà. La Torre di Babele conteneva, non soltanto, molte Architetture in forma di parole ma anche l’invito ad abitare il mondo plurale delle lingue sulle quali si è costruita la città. C’era, inoltre, una continuità evidente tra Lo studio dei fenomeni urbani e I temi dell’architettura della città; tra L’abitazione razionale e Un’idea di piano, tra L’illusione e i cristalli come anche tra L’urbanistica e l’avvenire delle città.

Spazio, tempo e Architettura erano le coordinate per Progettare un edificio, identificare Gli elementi del fenomeno architettonico, costruire La città dell’uomo. È stato un periodo in cui non c’erano Parole nel vuoto, come dimostra il fatto che, ancora oggi, molte di esse sono parte integrante del vocabolario contemporaneo. La solitudine degli edifici era di là da venire e La piramide rovesciata un controcanto quasi solitario.

Nessuno poteva immaginare che tutto si sarebbe risolto in Silenzi eloquenti.

Compagni di viaggio:

Aldo Rossi, L’architettura della città, CLUP, Milano, 1978 (1966).

Vittorio Gregotti, Il territorio dell’architettura, Feltrinelli, Milano 1966.

Carlo Aymonino, Il significato della città, Laterza, Roma-Bari 1975.

Aldo Rossi, Scritti scelti sull’architettura e la città, CLUP, Milano 1985.

Ezio Bonfanti, Scritti di architettura, CLUP, Milano 1981.

Bruno Zevi, Saper vedere l’architettura, Einaudi, Torino 1956.

Giorgio Grassi, La costruzione logica dell’architettura, Marsilio, Venezia 1967.

AA.VV., Rapporti tra la morfologia urbana e la tipologia edilizia. Documenti del corso di caratteri distributivi degli edifici. Anno academico 1965-1966, Cluva, Venezia 1966.

Antonio Monestiroli, Teoria e progetto. Considerazioni sull’architettura di Giorgio Grassi, in Controspazio n. 2, ottobre 1974.

Antonio Monestiroli, L’architettura della realtà, CLUP, Milano 1979.

Ludovico Quaroni, La Torre di Babele, Marsilio, Venezia 1967.

Costantino Dardi, Architetture in forma di parole, Quodlibet, Macerata 2009.

Carlo Aymonino, Lo studio dei fenomeni urbani, Officina Edizioni, Roma 1977.

AA.VV., I temi dell’architettura della città, CLUP, Milano 1976.

Carlo Aymonino (a cura di), L’abitazione razionale. Atti dei congressi C.I.A.M. 1929-1930, Marsilio, Venezia 1971.

Ludwig Hilberseimer, Un’idea di piano, Marsilio, Venezia 1967 (1963).

Agostino Renna, L’illusione e i cristalli, CLEAR, Roma 1980.

Giuseppe Samonà, L’urbanistica e l’avvenire delle città, Laterza, Roma-Bari 1975.

Sigfried Giedion, Spazio, tempo e Architettura, Hoepli, Milano 1984 (1954).

Ludovico Quaroni, Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura, Mazzotta, Milano 1977.

Ernesto Nathan Rogers, Gli elementi del fenomeno architettonico, Guida, Napoli 1981 (1963).

Adriano Olivetti, La città dell’uomo, Edizioni di Comunità, Milano 2001 (1960).

Adolf Loos, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano 1972 (1921).

Rafael Moneo, La solitudine degli edifici e altri scritti. Questioni intorno all’architettura, Allemandi & C., Torino – London, 1999.

Giancarlo De Carlo, La piramide rovesciata, Quodlibet, Macerata 2018 (1968).

Carlos Martí Arís, Silenzi eloquenti, Marinotti, Milano 2002 (1999).

 

di Antonio Alberto Clemente


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